Marzo 2, 2022
Pinocchio: il toscano più famoso di tutti i tempi

L’altro giorno mentre facevo una corsetta mattutina mi sono domandato: chi sarà mai il toscano più famoso al mondo? Forse Dante o Leonardo Da Vinci? Michelangelo o Galileo? Quando a un certo punto mi è arrivata l’illuminazione… Il toscano più famoso di tutti i tempi è un bambino di legno, è un personaggio di fantasia e di nome fa Pinocchio!

Ma cosa sappiamo veramente di Pinocchio e di chi lo ha ideato?? Iniziamo dalle basi… Pubblicato nel 1883 da Carlo Lorenzini (in arte Collodi), “Le avventure di Pinocchio” è un romanzo conosciuto da adulti e bambini di tutto il mondo. La storia, come è noto, è quella di un burattino di legno creato dal falegname Geppetto che, attraverso un complesso percorso di crescita, diventa un bambino vero. Questo capolavoro letterario, negli anni, è divenuto un successo mondiale, attirando l’interesse del cinema, della televisione del teatro e dei fumetti.

La prima cosa che viene da chiedersi è: perché tanta popolarità? Sicuramente una delle ragioni è la geniale trovata del naso che si allunga quando Pinocchio dice le bugie, un’intuizione che stuzzica l’immaginazione dei bambini… Poi ci sono tanti personaggi stupendi che rendono la fiaba così bella: il Grillo Parlante, Geppetto, il Gatto e la Volpe, la Fata Turchina o Lucignolo e il suo Paese dei Balocchi… Un’altra ragione di questo boom planetario è l’ambientazione: Pinocchio è un eroe che si fa strada in un mondo oscuro ed affascinante… Infine c’è l’universalità del personaggio, chiunque si può riconoscere in Pinocchio: un ragazzino che cerca il suo posto nel mondo tra tentazioni, ostacoli e problemi sociali. Quella di Pinocchio è una storia attuale in ogni epoca!

Se Pinocchio è molto conosciuto, meno nota è invece la vita dell’autore… Carlo Lorenzini, alias Carlo Collodi (dal nome del paese natale della madre), nacque a Firenze nel 1826 come primo di dieci fratelli. Il padre, cuoco e la madre cameriera erano al servizio dei marchesi Garzoni. E fu grazie all’aiuto della famiglia Garzoni che il giovane Lorenzini poté studiare: alcune teorie vogliono che il vero padre dello scrittore fosse il Marchese in persona. Il giovane Collodi combatté nelle Guerre d’Indipendenza del ’48 e del ’60 e collaborò con quotidiani e pubblicazioni varie. Fu giornalista, recensore, traduttore e poi romanziere.

Il 7 luglio 1881 è una data storica: sul primo numero del periodico il Giornale per i Bambini uscì la prima puntata di “Le Avventure di Pinocchio”, con il titolo “Storia di un burattino”.

Una curiosità… L’immagine di Pinocchio che noi tutti conosciamo oggi deriva da un disegno del 1883 del pittore Enrico Mazzanti.

Non tutti sanno, specie fuori dall’Italia, che Pinocchio è toscano… Complice anche l’influenza del celebre film Disney! Il romanzo invece sembrerebbe ambientato proprio all’epoca dell’annessione del Granducato di Toscana all’Italia Unita: come si può notare dai riferimenti ai quattrini granducali e – contemporaneamente – dalla presenza dei Reali Carabinieri sabaudi. Gli studiosi collocherebbero le avventure di Pinocchio a Livorno, a nord di Firenze e in provincia di Lucca, nei pressi di Gragnano. Qui la Grande Quercia descritta da Collodi esiste ancora, ed è oggi chiamata Quercia delle streghe. Come suggerisce del resto il critico Pietro Pancrazi: “Pinocchio è un comune bambino toscano come se ne vedono tanti, abituato a combinare tante birbonerie”…

L’influenza culturale di Pinocchio è davvero incalcolabile, così come il numero di copie vendute del libro! Nel cinema pensiamo al grande classico d’animazione di Walt Disney o ai vari film (come quello di Benigni). In letteratura il nostro burattino ha influenzato fior fior di scrittori. Nella musica i riferimenti sono moltissimi, tra tutti Edoardo Bennato e il suo Burattino senza fili… Nell’arte potremmo citare centinaia di opere, ma la celebrazione più grande è però quella del Parco di Pinocchio (dove ci troviamo quest’oggi!): un parco commemorativo situato proprio a Collodi, in provincia di Pistoia.

Pinocchio piace proprio a tutti, forse perché tutti noi siamo un po’ Pinocchio! Ingenui, creduloni, sempre alla ricerca di noi stessi… Pronti a sbagliare testardamente e a rialzarci dopo ogni errore, sempre alla ricerca – malgrado tutto – della felicità e dei nostri sogni!

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