Per due giorni il serpentone rosa ha attraversato la Toscana: dalle immense colline verdi della Valdorcia ai più preziosi vigneti di Brunello di Montalcino, dai paesaggi rurali incorniciati sotto bianche nuvole fino a Piazza del Campo.
Toscana My Love ha vissuto il Giro d’Italia 2021 a bordo strada, andando a seguire due opposte fasi di gara: gli ultimi chilometri dell’11° tappa con arrivo a Montalcino e la partenza della 12° tappa da Siena.
La nostra avventura inizia mercoledì 19 maggio, sulle stupende strade sterrate ai piedi di Montalcino. Ci posizioniamo vicino al tracciato nel primissimo pomeriggio ed aspettiamo pazientemente l’arrivo del gruppo. L’attesa si rivela uno dei fattori più emozionanti dell’esperienza… Alla fine i primi corridori fanno capolino, seguiti dalle ammiraglie variopinte. Il rumore delle ruote sullo sterro è impressionante, il passo dei campioni fa paura, i fuggitivi centellinano le energie.
Ci spostiamo poi sull’ultimo Gran Premio della Montagna, e lì assistiamo alle fasi più appassionanti: gli uomini in fuga si danno battaglia e Bernal dalle retrovie spacca il gruppo facendo tirare i gregari come forsennati. La fatica nei volti è ora più visibile e a farne le spese sono Evenpoel e purtroppo anche i nostri Nibali e Ciccone.
Negli ultimissimi chilometri accade ciò che tutti si aspettavano: Egan Bernal dà una zampata devastante che lascia tutti fermi, dando uno scossone alla classifica di questo Giro. Vincenzo Nibali e Giulio Ciccone, anche se attardati, sono tra i più applauditi dal pubblico. La sorpresa è Damiano Caruso, che si salva alla grande e finisce la giornata sul gradino più basso del podio nella generale…
Facciamo in tempo anche a dare una sbirciatina all’arrivo di tappa, posizionato su un ultimo strappo in paese. Riusciamo a rubare alcune immagini sul traguardo e oltre le transenne: sudore, fatica, gioie e delusioni negli sguardi di vinti e vincitori. La volata del vincitore Schmidt sul nostro Alessandro Covi e i coriandoli rosa sul podio sono cartoline bellissime che non potevamo proprio perderci. Ma la grande macchina organizzativa della carovana rosa non si ferma… Neanche il tempo di rielaborare tutte le emozioni vissute, che già vediamo il grande circo rosa smontare baracca e burattini e ripartire verso nuovi lidi… Tra camper, auto cariche di bici e addetti ai lavori che smobilitano di gran carriera.
L’indomani mattina, alla buonora siamo a Siena, nello scenario mozzafiato di Piazza del Campo… Pronti per la partenza della 12° tappa. Qui i volti sembrano distesi e le fatiche del giorno prima dimenticate. I ciclisti scherzano tra un preparativo e l’altro. Le borracce sono piene e c’è un gran trambusto, rosa ovunque, sentiamo la voce degli speaker e vediamo giornalisti dappertutto. Dopo un’ora di attesa il Giro riparte, abbagliato dalla meraviglia del centro storico senese e dalle sue inimitabili architetture gotiche. I corridori si avviano per Banchi di Sotto, Banchi di Sopra, via Montanini e Porta Camollia… Il gruppo si dirige infine verso nord, dove a metà pomeriggio raggiungerà Bagni di Romagna, lasciando la nostra regione.
Il Giro d’Italia ci lascia un bel ricordo, è una carezza festosa per questa terra: i suoni, le immagini, gli sguardi, lo scenario perfetto delle terre di Siena colorate di rosa. Tutto ciò bello quanto difficile da raccontare… E qui un pensiero va a i giganti del giornalismo sportivo, ai maestri che hanno saputo narrare per decenni la corsa ciclistica più amata del paese: Candido Cannavò, Adriano De Zan, Auro Burbarelli, Gianni Mura, Davide Cassani, Marino Bartoletti… Ora più che mai apprezziamo l’arte di chi, per decenni, ha saputo descrivere le gesta e l’atmosfera di un evento romantico come il Giro.