Aprile 19, 2021
Colle: un’isola nella Valdelsa

Colle di Val d’Elsa, Colle Val d’Elsa o – come la chiamano un po’ tutti – “Colle” per molti sarà solo il nome di un’uscita sulla superstrada intravista migliaia di volte guidando a 90 km all’ora. Invece, per chi non lo sapesse, Colle è una cittadina davvero bella e ricca di storie, quindi la prossima volta anziché tirare dritto prendete quell’uscita ed andate a visitarla perché merita decisamente una sosta.

Colle di Val d’Elsa si è sviluppata come borgo di passaggio sulla Francigena, l’autostrada medioevale dei grandi pellegrinaggi dal nord Europa verso Roma, e, grazie all’ingegnosità delle gore, sfruttò il suo bacino idrico per diventare un’importante realtà industriale già nel 1200.

L’Elsa è un fiume lungo circa 63 km che nasce sulla Montagnola Senese, si dirige a nord lungo la Valdelsa, bagna Colle Val d’Elsa, Poggibonsi, Certaldo e Castelfiorentino e sfocia nell’Arno nei pressi di Empoli. Il primo tratto, alimentato quasi esclusivamente dalle acque piovane, viene comunemente chiamato Elsa morta, poi poco prima di Colle, il fiume cattura abbondanti acque termali come le Vene di Onci (che sgorga a 19 °costanti) e dà vita a quella che chiamano l’Elsa Ricca. Altra sorgente e luogo magico sono le Caldane, vicino a Gracciano, meravigliosi bagni termali all’aperto conosciuti già degli etruschi e dai Romani per le sorprendenti proprietà terapeutiche, miracolose per combattere le eruzioni cutanee.

Pensate che nel XIII sec a Colle di Val d’Elsa per sfruttare queste acque si realizzarono dei canali artificiali di circa un metro di larghezza per un metro di profondità, le famose gore, per portare energia motrice ai molini o alle numerose cartiere.

Storicamente in questo territorio è stato molto importante il settore produttivo della carta, sia dal punto di vista economico sia dal punto di vista culturale. A Colle si stampavano libri di ogni genere già dal 1400, alcune cartiere hanno avuto addirittura il monopolio regionale della produzione di carta da bollo.

Ma fu soprattutto la produzione del vetro prima e del cristallo poi a caratterizzare l’attività industriale di Colle di Val d’Elsa, già nell’Ottocento definita “la Boemia d’Italia” e successivamente la “Città del Cristallo”: con il 15% di tutta la produzione mondiale ed oltre il 95% di quella italiana. Oggi purtroppo sono solo due i forni ancora in produzione e pochissimi i maestri molatori che portano avanti la tradizione.

La storia di Colle è legata ad una celebre battaglia del 1269, citata anche da Dante nel XIII Canto del Purgatorio nella Divina Commedia, quando il comune colligiano – giurata fedeltà allo schieramento guelfo – si schierò con Firenze e contro Siena con notevoli ripercussioni sul suo assetto politico in Toscana.

Colle è arroccata nella sua parte più antica su un alto poggio, il borgo è a dir poco meraviglioso! Attraversato lo scenografico Palazzo Campana si accede al castello che si articola in delle mura di fortificazione, tre strade e due piazze principali; qui si aprono suggestive gallerie voltate e si affacciano torri medievali e palazzi cinquecenteschi..

Piazza Duomo – nel medioevo Piazza del Comune – era il centro nevralgico del potere politico e religioso della città, su cui convergono importanti edifici come la Cattedrale (l’antica Pieve di S. Salvatore), il palazzo del Podestà, il palazzo del Comune. Bellissima è anche la Porta Nova o Volterrana che – affiancata da due potenti bastioni – è dotata persino di un fossato e rappresenta un superbo esempio di architettura militare rinascimentale.

Fra i personaggi di levatura internazionale che qui ebbero i natali, ricordiamo Arnolfo di Cambio, allievo di Nicola Pisano, uno degli artisti più importanti del medioevo: scultore, urbanista e architetto del Duomo di Firenze.

A Colle, da sempre città operosa, non mancano le eccellenze enogastronomiche: a Colle Alta c’è un vero e proprio tempio dell’enogastronomia, Arnolfo, con il celebre chef Gaetano Trovato, 2 stelle Michelin; mentre a Colle Bassa potete trovare la pizza più buona d’italia 2021 (secondo il Gambero Rosso), da Chicco con la sua gustosa aglione cremoso e pomodorini gialli.

Colle Val d’Elsa pur trovandosi a pochissimi chilometri da Siena ha un’identità completamente diversa: ha una vocazione manifatturiera tipica del nord della Toscana, inoltre anche a livello linguistico Colle ha delle espressioni tutte sue… Citando il maestro Asvero Pacini: “A nord la parlata fiorentina si è fermata a Poggibonsi, a sud quella senese non si è spinta oltre Monteriggioni, ad ovest il pisano con deboli accenti è giunto fino a Volterra… A Colle si parla Colligiano. E basta”.

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